E’ stata la figura femminile, ora donna, ora bambina quella che ha attraversato la seconda serata di Sonika Poietika 2020. Nell’auditorium del Palazzo Gil utilizzato a causa delle avverse condizioni meteo, il viaggio a sud tema del festival è proseguito per quasi tre ore con la prima parte affidata alla voce ormai matura di Alessia D’Alessandro che ha inanellato le sue canzoni nate tra Campobasso e Napoli. Una voce profonda che per quaranta minuti, accompagnata da Giacomo Cerio al pianoforte ed Elmo Zaccardelli alla chitarra, ha dato vita ad un concerto apprezzato e applaudito dal pubblico, con la chicca finale rappresentata da “Outro lado do mar”, dedicata all’amico curdo Hikmet. E se le sensazioni femminili hanno attraversato lo show di Alessia D’Alessandro, i racconti autobiografici dell’infanzia catanese di Patrizia Laquidara hanno meravigliato per quasi due ore il pubblico di Sonika Poietika. “Stories”, lo spettacolo dell’artista veneto/sicula portato in scena a Campobasso narra di una nascita travagliata, un padre messinese, una madre veneta, in mezzo i ricordi della bella e scura Catania, tra gli spiriti dei defunti, il mercato del pesce, i suoi quartieri popolari. Un sud desiderato con la Sicilia come terra promessa in quei viaggi a bordo di una 127 gialla con il bombolone del gas sul tettuccio, schiacciata nei sedili posteriori da tre sorelle, i bagagli, i pacchi e soprattutto i regali per i parenti. E poi le canzoni dei suoi ultimi album da “Rose” a “L’equilibrio è un miracolo”, tra le grida dei battitori del mercato, i cibi offerti e ingurgitati senza remore, reminescenze fanciullesche, risvolti psicologici con la chitarra di Daniele Santimone a dare ritmo e precise melodie alla voce intensa di Patrizia Laquidara. Applausi.
Riassunto seconda serata (video)
(di Michele Messere)
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